«Bacalov, silenziosa pietra miliare della musica»
Il ricordo del violinista Pietro Catucci, spesso a fianco del Maestro.
venerdì 17 novembre 2017
10.05
Il passaggio di Luis Bacalov da Corato ha lasciato il segno in tanti. La sua morte è stata percepita come una perdita non soltanto per il mondo della musica e dello spettacolo ma anche per le tante persone che, nel corso della vita, hanno avuto il privilegio di condividere con il maestro dei momenti, dei progetti, degli studi.
Tra costoro ci sono anche dei nostri concittadini, illustri musicisti che hanno collaborato con il maestro Bacalov.
Oltre al M°Antonio Molinini, suo allievo all'Accademia Chigiana di Siena, con lui ha collaborato in più occasioni l'illustre violinista coratino d'adozione Pietro Catucci al quale abbiamo chiesto di condividere con noi il ricordo di Bacalov.
«La notizia della dipartita del Maestro italo-argentino Luis Enríquez Bacalov ha lasciato tutti noi musicisti senza parole, con un gran vuoto dentro e una sensazione di impotenza. L'orchestra della Magna Grecia di Taranto e Potenza, nella quale ho militato per anni come violista e violinista, suonando con molti grandi musicisti, ha appreso del lutto mentre era in prova. Bacalov era stato nominato da poco tempo direttore onorario dell'I.C.O. tarantina. Una persona semplice e straordinaria al contempo, cordiale e tranquilla, un visionario sempre in avanti coi tempi, ma soprattutto un musicista capace di infondere la sua dolcezza e poesia in ogni brano che componeva o arrangiava, dalla musica pop per grandi organici a quella leggera italiana di grido, dalle numerose colonne sonore dei film anni '70 alla musica sacra, abbinando per anni quantità e qualità in un ingiusto anonimato verso il grande pubblico, fino alla consacrazione con l'Oscar per le musiche del film Il Postino di Troisi, venuto a mancare di lì a poco.
Ho collaborato con Bacalov con la Magna Grecia come violinista in diverse occasioni di concerto nei teatri pugliesi e lucani, gremiti e attenti per l'occasione, nei quali puntualmente si suonava Il Postino e altre sue composizioni con arrangiamenti originali, lui al pianoforte gran coda nero e lucido e noi dell'orchestra con gli occhi lucidi per l'emozione.
Ricordo, tanti anni fa, un episodio in cui al termine di una faticosa prova noi orchestrali ci offrimmo di dargli un passaggio in hotel con l'auto, e ci parlò della moglie molto più giovane di lui e dei numerosi concerti futuri che avrebbe tenuto nei teatri di tutto il mondo, tra cui quello di Corato. Bacalov è stato una silenziosa pietra miliare della musica italiana di ogni genere, e i suoi copiosi arrangiamenti e composizioni, talvolta neppure riconosciuti e accreditati nei titoli di coda dei film al contrario di quelli di altri suoi colleghi come Morricone o Piovani, rimarranno nell'immaginario collettivo popolare e saranno oggetto di studio ed esecuzione pubblica per molti decenni a venire.
Ciao Maestro»
Tra costoro ci sono anche dei nostri concittadini, illustri musicisti che hanno collaborato con il maestro Bacalov.
Oltre al M°Antonio Molinini, suo allievo all'Accademia Chigiana di Siena, con lui ha collaborato in più occasioni l'illustre violinista coratino d'adozione Pietro Catucci al quale abbiamo chiesto di condividere con noi il ricordo di Bacalov.
«La notizia della dipartita del Maestro italo-argentino Luis Enríquez Bacalov ha lasciato tutti noi musicisti senza parole, con un gran vuoto dentro e una sensazione di impotenza. L'orchestra della Magna Grecia di Taranto e Potenza, nella quale ho militato per anni come violista e violinista, suonando con molti grandi musicisti, ha appreso del lutto mentre era in prova. Bacalov era stato nominato da poco tempo direttore onorario dell'I.C.O. tarantina. Una persona semplice e straordinaria al contempo, cordiale e tranquilla, un visionario sempre in avanti coi tempi, ma soprattutto un musicista capace di infondere la sua dolcezza e poesia in ogni brano che componeva o arrangiava, dalla musica pop per grandi organici a quella leggera italiana di grido, dalle numerose colonne sonore dei film anni '70 alla musica sacra, abbinando per anni quantità e qualità in un ingiusto anonimato verso il grande pubblico, fino alla consacrazione con l'Oscar per le musiche del film Il Postino di Troisi, venuto a mancare di lì a poco.
Ho collaborato con Bacalov con la Magna Grecia come violinista in diverse occasioni di concerto nei teatri pugliesi e lucani, gremiti e attenti per l'occasione, nei quali puntualmente si suonava Il Postino e altre sue composizioni con arrangiamenti originali, lui al pianoforte gran coda nero e lucido e noi dell'orchestra con gli occhi lucidi per l'emozione.
Ricordo, tanti anni fa, un episodio in cui al termine di una faticosa prova noi orchestrali ci offrimmo di dargli un passaggio in hotel con l'auto, e ci parlò della moglie molto più giovane di lui e dei numerosi concerti futuri che avrebbe tenuto nei teatri di tutto il mondo, tra cui quello di Corato. Bacalov è stato una silenziosa pietra miliare della musica italiana di ogni genere, e i suoi copiosi arrangiamenti e composizioni, talvolta neppure riconosciuti e accreditati nei titoli di coda dei film al contrario di quelli di altri suoi colleghi come Morricone o Piovani, rimarranno nell'immaginario collettivo popolare e saranno oggetto di studio ed esecuzione pubblica per molti decenni a venire.
Ciao Maestro»