Atti intimidatori verso amministratori locali, Puglia al secondo posto
Sono 71 i casi censiti nel 2019
sabato 27 giugno 2020
8.19
È stata presentata in videoconferenza, in diretta sui canali Facebook e Youtube di Avviso Pubblico, la nona edizione del rapporto "Amministratori sotto tiro", che censisce gli atti di minaccia e di violenza nei confronti degli amministratori locali e dei funzionari della pubblica amministrazione.
Sono 559 gli atti intimidatori censiti da Avviso Pubblico nel 2019, uno ogni 15 ore. Sono state 83 le Province coinvolte - oltre il 75% del territorio nazionale - e 336 i Comuni colpiti, il dato più alto mai registrato. Per la seconda volta nella storia di questo Rapporto sono stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni d'Italia. La Puglia si colloca al secondo posto a livello regionale, in aumento del 20% rispetto al 2018.
Sono 71 i casi censiti nel 2019, in aumento del 20% rispetto al 2018, quando furono 59. È la provincia di Foggia la più bersagliata dell'anno, con 21 casi censiti (+50% rispetto al 2018). Pressoché stabili le intimidazioni registrate nella provincia di Bari con quattordici casi, distribuiti in undici Comuni. I casi più gravi ad Altamura, Polignano, Gioia del Colle e a Cellamare dove sono state recapitate ai sindaci buste contenenti minacce e bossoli di pistola.
«Il fenomeno delle minacce agli amministratori locali è diventato una questione nazionale - ha dichiarato Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico e sindaco di Grugliasco - Il rapporto "Amministratori sotto tiro" mira a far crescere questa consapevolezza e la percezione della gravità nell'opinione pubblica e al mondo politico».
«La crisi sanitaria generata dal Covid sarà accompagnata da una forte crisi economica e sociale che le mafie stanno già cercando di sfruttare per accumulare consenso sociale sui territori ed espandere la loro presenza nel nostro sistema produttivo e negli Enti locali. Le pressioni non mancheranno - ha concluso -, così come il tentativo di corrompere amministratori, funzionari e dirigenti pubblici».
«Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali costituiscono una tematica attuale di estrema delicatezza, specie in questa fase dell'emergenza Covid - ha evidenziato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese - Il fenomeno è in crescita e richiede attenzione perché i sindaci e gli amministratori rappresentano il punto di riferimento immediato per le comunità provate dagli effetti della pandemia».
«L'intimidazione contro un sindaco non solo è un'offesa alla comunità, ma è una lesione dei valori alla base del vivere civile, del principio democratica. Invito chi è vittima di tali atti - ha terminato - a denunciare gli episodi per erodere la cosiddetta cifra oscura: noi dobbiamo conoscere per poter intervenire».
Sono 559 gli atti intimidatori censiti da Avviso Pubblico nel 2019, uno ogni 15 ore. Sono state 83 le Province coinvolte - oltre il 75% del territorio nazionale - e 336 i Comuni colpiti, il dato più alto mai registrato. Per la seconda volta nella storia di questo Rapporto sono stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni d'Italia. La Puglia si colloca al secondo posto a livello regionale, in aumento del 20% rispetto al 2018.
Sono 71 i casi censiti nel 2019, in aumento del 20% rispetto al 2018, quando furono 59. È la provincia di Foggia la più bersagliata dell'anno, con 21 casi censiti (+50% rispetto al 2018). Pressoché stabili le intimidazioni registrate nella provincia di Bari con quattordici casi, distribuiti in undici Comuni. I casi più gravi ad Altamura, Polignano, Gioia del Colle e a Cellamare dove sono state recapitate ai sindaci buste contenenti minacce e bossoli di pistola.
«Il fenomeno delle minacce agli amministratori locali è diventato una questione nazionale - ha dichiarato Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico e sindaco di Grugliasco - Il rapporto "Amministratori sotto tiro" mira a far crescere questa consapevolezza e la percezione della gravità nell'opinione pubblica e al mondo politico».
«La crisi sanitaria generata dal Covid sarà accompagnata da una forte crisi economica e sociale che le mafie stanno già cercando di sfruttare per accumulare consenso sociale sui territori ed espandere la loro presenza nel nostro sistema produttivo e negli Enti locali. Le pressioni non mancheranno - ha concluso -, così come il tentativo di corrompere amministratori, funzionari e dirigenti pubblici».
«Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali costituiscono una tematica attuale di estrema delicatezza, specie in questa fase dell'emergenza Covid - ha evidenziato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese - Il fenomeno è in crescita e richiede attenzione perché i sindaci e gli amministratori rappresentano il punto di riferimento immediato per le comunità provate dagli effetti della pandemia».
«L'intimidazione contro un sindaco non solo è un'offesa alla comunità, ma è una lesione dei valori alla base del vivere civile, del principio democratica. Invito chi è vittima di tali atti - ha terminato - a denunciare gli episodi per erodere la cosiddetta cifra oscura: noi dobbiamo conoscere per poter intervenire».