Applausi e saluti agli arrestati che sorridono, un fatto che inquieta

Il sindaco invita a denunciare. Sabato un corteo

giovedì 25 novembre 2021 18.58
Non era mai successo che all'esterno della caserma dei carabinieri, in cui sono stati portati quattro presunti rapinatori, si creasse un capannello di gente che li attendesse per salutarli, per baciarli, per dar loro un arrivederci. Qualcuno persino ha applaudito, mentre curiosi erano lì per vedere chi fosse finito in manette.

Non era mai successo nemmeno ai protagonisti di questo indegno spettacolo. Eppure la porta della caserma l'avevano varcata più volte.

Né tanto meno era successo ad altri rapinatori o presunti tali di essere accompagnati da baci volanti e richiami di amici mentre venivano fatti salire sull'auto dei carabinieri.

Eppure ieri è successo. Forse perché, per diversi mesi, Corato è stata in pugno alla delinquenza? Forse perché i cittadini hanno voluto vedere in questi arresti la risposta delle forze dell'ordine alle continue richieste di intervento a favore della sicurezza in città?

Il sorriso di uno degli arrestati, appena uscito dalla caserma, è un fatto che inquieta. Il bacio, l'invocazione del nome di alcuni di essi, inquieta. Ieri è stato evidente che non tutti sono dalla parte dello Stato.

Il fatto stesso che vi fossero persone a fotografare, a riprendere coi cellulari il momento dell'uscita dei quattro arrestati dalla caserma, è anch'esso motivo di inquietudine. Abbiamo anche noi quei filmati, ma non li diffonderemo. Perché chi semina il panico, chi agisce contro la legge, non può e non deve avere nemmeno un secondo di celebrità.

Anche da parte del sindaco De Benedittis sono state espresse parole di sconcerto: «Le immagini che abbiamo visto ieri di fronte alla caserma dei carabinieri sono preoccupanti. C'è una sorta di modello al negativo che fa presa ancora su troppe persone che va stigmatizzato e approfondito. Auspichiamo una reazione forte della città sana, che deve far sentire la propria indignazione» ha detto.

«Siamo di fronte ad una grave sconfitta della società civile e delle istituzioni, e davanti a un'emergenza educativa, pedagogica e sociale di cui bisogna farsi carico - dice De Benedittis - . Le istituzioni devono dare risposte forti sul piano delle politiche sociali, educative e di prevenzione. Ma ci deve essere anche l'impegno dei cittadini. Ora per tutti quei commercianti e quegli imprenditori che hanno subito minacce e intimidazioni è arrivato il momento di denunciare».

«Le scene che abbiamo visto a Corato sono comuni in alcune zone del Mezzogiorno in cui vige la cultura della contestazione allo stato di diritto a favore dello stato mafioso. Un assembramento che sembra incitare alla cultura della mafia e che dovrebbe scuotere tutte le coscienze della società civile", commenta Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vicepresidente di Avviso Pubblico».