Antenne 5G: a Corato nessuna sperimentazione
Partite solo in 5 comuni capoluogo. Dal 2022 anche in altri 120 comuni, ma Corato non è nella lista
venerdì 15 maggio 2020
11.41
Le sperimentazioni per la trasmissione dati con la tecnologia 5G a Corato non inizieranno, né sono previste in futuro.
Lo ribadisce l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani in una nota rivolta a tutti gli enti locali con le informazioni, il quadro giuridico di riferimento e le competenze amministrative in tema di installazione, riprendendo la delibera n 231/18/Con dell'Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni.
Un documento in cui l'AgCom regola, tra le altre cose, la vera e propria corsa che gran parte dei piccoli comuni italiani ha intrapreso per essere tra i primi a poter usufruire di questa tecnologia - già utilizzata da tempo per le trasmissioni televisive - applicata alla telefonia mobile, grazie proprio alla liberazione da parte di alcune emittenti televisive delle frequenze di utilizzo.
Corato, al momento, è però tagliata fuori da questa infrastrutturazione, come ribadito proprio dall'ANCI.
«In Italia – spiega l'associazione dei Comuni - si è avuto un solo programma pubblico di sperimentazione della tecnologia 5G: si tratta di 5 progetti sperimentali realizzati nelle città di Bari, L'Aquila, Matera, Milano e Prato a seguito di uno specifico Avviso pubblico emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico il 16 marzo 2017».
«Non esiste – prosegue la nota - come erroneamente riportato da più parti, una sperimentazione che coinvolga i piccoli Comuni. Esiste invece un elenco di 120 piccoli Comuni allegato alla già citata delibera dell'AgCom n. 231/18/CONS: in questi territori gli operatori saranno obbligati a offrire copertura in tecnologia 5G utilizzando le frequenze in banda 700 MHz, quindi non prima del 1° luglio 2022. Si tratta di una misura a tutela di questi territori che, in base a una serie di parametri, sono considerati come in "divario digitale profondo" e quindi a rischio di mancata copertura senza un intervento del regolatore pubblico, come spiegato in questa nota dell'Autorità stessa».
Per ora, quindi, il divario digitale di Corato resterà esattamente lì dov'è.
Lo ribadisce l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani in una nota rivolta a tutti gli enti locali con le informazioni, il quadro giuridico di riferimento e le competenze amministrative in tema di installazione, riprendendo la delibera n 231/18/Con dell'Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni.
Un documento in cui l'AgCom regola, tra le altre cose, la vera e propria corsa che gran parte dei piccoli comuni italiani ha intrapreso per essere tra i primi a poter usufruire di questa tecnologia - già utilizzata da tempo per le trasmissioni televisive - applicata alla telefonia mobile, grazie proprio alla liberazione da parte di alcune emittenti televisive delle frequenze di utilizzo.
Corato, al momento, è però tagliata fuori da questa infrastrutturazione, come ribadito proprio dall'ANCI.
«In Italia – spiega l'associazione dei Comuni - si è avuto un solo programma pubblico di sperimentazione della tecnologia 5G: si tratta di 5 progetti sperimentali realizzati nelle città di Bari, L'Aquila, Matera, Milano e Prato a seguito di uno specifico Avviso pubblico emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico il 16 marzo 2017».
«Non esiste – prosegue la nota - come erroneamente riportato da più parti, una sperimentazione che coinvolga i piccoli Comuni. Esiste invece un elenco di 120 piccoli Comuni allegato alla già citata delibera dell'AgCom n. 231/18/CONS: in questi territori gli operatori saranno obbligati a offrire copertura in tecnologia 5G utilizzando le frequenze in banda 700 MHz, quindi non prima del 1° luglio 2022. Si tratta di una misura a tutela di questi territori che, in base a una serie di parametri, sono considerati come in "divario digitale profondo" e quindi a rischio di mancata copertura senza un intervento del regolatore pubblico, come spiegato in questa nota dell'Autorità stessa».
Per ora, quindi, il divario digitale di Corato resterà esattamente lì dov'è.