Anche una azienda di Corato nello scandalo che coinvolge Gattuso
Il tecnico Rossonero è uno degli indagati in una vasta operazione
sabato 14 luglio 2018
16.05
Nove misure cautelari, una in carcere e 8 obblighi di dimora, in un'inchiesta per riciclaggio di denaro, coordinata dalla Procura di Ivrea (Torino) che ha coinvolto in tutto 53 persone, tra cui l'allenatore del Milan Rino Gattuso, indagato per trasferimento fraudolento di valori.
Il tecnico rossonero e' coinvolto in quanto socio, con il 35% delle quote, della societa' agricola 'Tre olmi' di Gallarate, fallita nel 2014 e considerata dagli investigatori strumento di riciclaggio. L'inchiesta era partita nel 2010.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere riguarda l'imprenditore Pasquale Motta, 45 anni, di Pino Torinese, legato a persone vicine all'ndrangheta, che costituiva - secondo l'accusa - societa' per riciclare denaro.
L'elenco dei reati ipotizzati dopo le indagini condotte dai carabinieri di Torino, sono trasferimento fraudolento di valori,
falso in atto pubblico, abuso d'ufficio, peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, ricettazione, riciclaggio, corruzione e induzione indebita.
L'inchiesta e' nata da una denuncia di 8 anni fa, presentata dall'ex gestore della casa di riposo comunale 'Casa del sole' di Favria (Torino). Sono emerse irregolarita' avvenute tra il 2010 e il 2013.
L'imprenditore arrestato avrebbe estromesso la vecchia gestione e avrebbe percepito 112 mila di contributi pubblici grazie ai suoi rapporti con alcuni amministratori pubblici. Tra gli indagati ci sono l'ex sindaco di Fabria, Giorgio Cortese, alcuni componenti della giunta e del consiglio comunale nel 2010.
Dalle indagini a' emerso che Pasquale Motta era socio occulto di quattro societa', Villa Nizia con sede a Favria, Eurocoop di Corato (Bari), Studio Medical San Luig, con sede a Castrovillari (Cosenza), societa' agricola 'Tre olmi'.
Il tecnico rossonero e' coinvolto in quanto socio, con il 35% delle quote, della societa' agricola 'Tre olmi' di Gallarate, fallita nel 2014 e considerata dagli investigatori strumento di riciclaggio. L'inchiesta era partita nel 2010.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere riguarda l'imprenditore Pasquale Motta, 45 anni, di Pino Torinese, legato a persone vicine all'ndrangheta, che costituiva - secondo l'accusa - societa' per riciclare denaro.
L'elenco dei reati ipotizzati dopo le indagini condotte dai carabinieri di Torino, sono trasferimento fraudolento di valori,
falso in atto pubblico, abuso d'ufficio, peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, ricettazione, riciclaggio, corruzione e induzione indebita.
L'inchiesta e' nata da una denuncia di 8 anni fa, presentata dall'ex gestore della casa di riposo comunale 'Casa del sole' di Favria (Torino). Sono emerse irregolarita' avvenute tra il 2010 e il 2013.
L'imprenditore arrestato avrebbe estromesso la vecchia gestione e avrebbe percepito 112 mila di contributi pubblici grazie ai suoi rapporti con alcuni amministratori pubblici. Tra gli indagati ci sono l'ex sindaco di Fabria, Giorgio Cortese, alcuni componenti della giunta e del consiglio comunale nel 2010.
Dalle indagini a' emerso che Pasquale Motta era socio occulto di quattro societa', Villa Nizia con sede a Favria, Eurocoop di Corato (Bari), Studio Medical San Luig, con sede a Castrovillari (Cosenza), societa' agricola 'Tre olmi'.