Amministrazione in crisi, Caputo: «I responsabili politici hanno dichiarato l'appoggio esterno»
Le dichiarazioni del consigliere di centrodestra all'indomani della seduta deserta del Consiglio Comunale
martedì 24 aprile 2018
13.35
L'amministrazione comunale sta vivendo il suo momento più critico dal suo insediamento.
La tenuta dell'amministrazione è appesa ad un filo e, si vocifera, il sindaco starebbe persino valutando di rassegnare le dimissioni - questa volta irrevocabili - alla luce di una non ritrovata compattezza delle forze a suo sostegno per poter approvare il bilancio di previsione. La partita sembra, paradossalmente, giocarsi su un "veto" in merito alla composizione della nuova giunta posto da chi ha scelto di sostenere l'amministrazione Mazzilli dall'esterno, in particolare Forza Italia e Noi con l'Italia, benché il coordinatore cittadino del partito di Fitto tenga a precisare che la condivisione delle ragioni di Forza Italia siano orientate «nella prospettiva di una nuova maggioranza».
Ed è proprio su questo argomento che il consigliere di centrodestra Franco Caputo, unico sostenitore dichiarato del sindaco Mazzilli presente ieri in consiglio comunale, da noi interpellato ha avviato una riflessione.
«Occorre capire come mai chi dichiara di sostenere l'amministrazione con "l'appoggio esterno" oggi sieda a parlare della formazione della nuova giunta ponendo dei pregiudizi. E occorre anche capire come può parlare di appoggio esterno una forza politica che non fa dimettere il presidente del Consiglio Comunale che è propria espressione» ha risposto Franco Caputo alla nostra domanda.
Il chiaro riferimento è al partito di Noi con l'Italia che ha rinunciato ad avere un proprio rappresentante nella giunta Mazzilli. Si ricorderà che l'assessore all'urbanistica Perrone è stato l'unico componente della giunta a consegnare le sue dimissioni irrevocabili direttamente agli uffici e non nelle mani del primo cittadino, come invece fatto dagli altri assessori. Un dato non trascurabile per Franco Caputo che osserva: «Le dimissioni dell'assessore Perrone erano un velato atto di sfiducia nei confronti del sindaco, senza che tuttavia il partito Noi con l'Italia si assumesse la diretta responsabilità della sfiducia».
Caputo rimane dell'idea, già palesata in una intervista, che «l'azzeramento della giunta è un danno. In particolare per quanto riguarda la componente femminile della giunta, le dimissioni sono uno schiaffo all'impegno delle donne. Del resto non si valuta che qualsiasi nuovo assessore non avrebbe neanche il tempo di ambientarsi nella nuova realtà».
Chi è dunque il responsabile di questo difficile momento politico?
Caputo non fa nomi ma risponde con alcune domande: «Chi ha gestito l'elezione del presidente del consiglio comunale? Chi ha chiesto la revoca dell'assessore Mangione? Chi ha scelto di lasciare Forza Italia? Chi ha gestito i rapporti con il Movimento Schittulli?». Domande retoriche alle quali, nel corso della conversazione Caputo dà una risposta: «È il partito di maggioranza relativa che non ha ammesso i suoi errori, anzi, dichiara il suo appoggio esterno non condizionandolo ai punti programmatici, bensì alla composizione della nuova giunta. Il mio agire ha dimostrato cosa vuol dire "appoggio esterno": sostegno all'amministrazione sui punti del programma senza richiedere alcuna rappresentanza in giunta e senza alcuni tipo di ingerenza in merito».
Come avrebbe reagito se si fosse trovato a gestire la situazione, da sindaco?
«Nei panni del sindaco avrei preso coraggio e, per la dignità della mia carica da sindaco, sarei andato in consiglio comunale con il bilancio alla mano; avrei raccontato la reale situazione in cui versa la maggioranza e avrei lasciato al consiglio comunale la decisione circa la prosecuzione del mandato. Sul piano amministrativo c'è poco da rimproverare al sindaco Mazzilli; forse si sono registrate delle pecche sul piano della gestione delle relazioni con i partiti e coi consiglieri. Sono convinto che non sia in gioco la figura del sindaco, ma una intera amministrazione comunale: ci sono importanti provvedimenti da adottare che hanno bisogno di una amministrazione, come ad esempio il regolamento edilizio».
Come valuta la posizione dell'UDC?
«L'UDC oggi si esprime come qualche giorno fa mi sono espresso io: l'azzeramento della giunta è inutile. Sul piano politico, atteso che Noi con l'Italia e Forza Italia si stanno avvicinando nell'ottica delle prospettive future ed in ragione ci ciò hanno chiesto l'azzeramento della giunta, l'UDC deve decidere se rimanere nel centrodestra o percorrere altre strade».
Il consiglio è stato convocato per giovedì prossimo. Cosa accadrà?
«Non so cosa accadrà. Dico soltanto che il sindaco dovrebbe venire in consiglio e riferire in merito alla situazione»
La tenuta dell'amministrazione è appesa ad un filo e, si vocifera, il sindaco starebbe persino valutando di rassegnare le dimissioni - questa volta irrevocabili - alla luce di una non ritrovata compattezza delle forze a suo sostegno per poter approvare il bilancio di previsione. La partita sembra, paradossalmente, giocarsi su un "veto" in merito alla composizione della nuova giunta posto da chi ha scelto di sostenere l'amministrazione Mazzilli dall'esterno, in particolare Forza Italia e Noi con l'Italia, benché il coordinatore cittadino del partito di Fitto tenga a precisare che la condivisione delle ragioni di Forza Italia siano orientate «nella prospettiva di una nuova maggioranza».
Ed è proprio su questo argomento che il consigliere di centrodestra Franco Caputo, unico sostenitore dichiarato del sindaco Mazzilli presente ieri in consiglio comunale, da noi interpellato ha avviato una riflessione.
«Occorre capire come mai chi dichiara di sostenere l'amministrazione con "l'appoggio esterno" oggi sieda a parlare della formazione della nuova giunta ponendo dei pregiudizi. E occorre anche capire come può parlare di appoggio esterno una forza politica che non fa dimettere il presidente del Consiglio Comunale che è propria espressione» ha risposto Franco Caputo alla nostra domanda.
Il chiaro riferimento è al partito di Noi con l'Italia che ha rinunciato ad avere un proprio rappresentante nella giunta Mazzilli. Si ricorderà che l'assessore all'urbanistica Perrone è stato l'unico componente della giunta a consegnare le sue dimissioni irrevocabili direttamente agli uffici e non nelle mani del primo cittadino, come invece fatto dagli altri assessori. Un dato non trascurabile per Franco Caputo che osserva: «Le dimissioni dell'assessore Perrone erano un velato atto di sfiducia nei confronti del sindaco, senza che tuttavia il partito Noi con l'Italia si assumesse la diretta responsabilità della sfiducia».
Caputo rimane dell'idea, già palesata in una intervista, che «l'azzeramento della giunta è un danno. In particolare per quanto riguarda la componente femminile della giunta, le dimissioni sono uno schiaffo all'impegno delle donne. Del resto non si valuta che qualsiasi nuovo assessore non avrebbe neanche il tempo di ambientarsi nella nuova realtà».
Chi è dunque il responsabile di questo difficile momento politico?
Caputo non fa nomi ma risponde con alcune domande: «Chi ha gestito l'elezione del presidente del consiglio comunale? Chi ha chiesto la revoca dell'assessore Mangione? Chi ha scelto di lasciare Forza Italia? Chi ha gestito i rapporti con il Movimento Schittulli?». Domande retoriche alle quali, nel corso della conversazione Caputo dà una risposta: «È il partito di maggioranza relativa che non ha ammesso i suoi errori, anzi, dichiara il suo appoggio esterno non condizionandolo ai punti programmatici, bensì alla composizione della nuova giunta. Il mio agire ha dimostrato cosa vuol dire "appoggio esterno": sostegno all'amministrazione sui punti del programma senza richiedere alcuna rappresentanza in giunta e senza alcuni tipo di ingerenza in merito».
Come avrebbe reagito se si fosse trovato a gestire la situazione, da sindaco?
«Nei panni del sindaco avrei preso coraggio e, per la dignità della mia carica da sindaco, sarei andato in consiglio comunale con il bilancio alla mano; avrei raccontato la reale situazione in cui versa la maggioranza e avrei lasciato al consiglio comunale la decisione circa la prosecuzione del mandato. Sul piano amministrativo c'è poco da rimproverare al sindaco Mazzilli; forse si sono registrate delle pecche sul piano della gestione delle relazioni con i partiti e coi consiglieri. Sono convinto che non sia in gioco la figura del sindaco, ma una intera amministrazione comunale: ci sono importanti provvedimenti da adottare che hanno bisogno di una amministrazione, come ad esempio il regolamento edilizio».
Come valuta la posizione dell'UDC?
«L'UDC oggi si esprime come qualche giorno fa mi sono espresso io: l'azzeramento della giunta è inutile. Sul piano politico, atteso che Noi con l'Italia e Forza Italia si stanno avvicinando nell'ottica delle prospettive future ed in ragione ci ciò hanno chiesto l'azzeramento della giunta, l'UDC deve decidere se rimanere nel centrodestra o percorrere altre strade».
Il consiglio è stato convocato per giovedì prossimo. Cosa accadrà?
«Non so cosa accadrà. Dico soltanto che il sindaco dovrebbe venire in consiglio e riferire in merito alla situazione»