Amministrazione De Benedittis, si prova a comporre la giunta
Il sindaco sta incontrando i partiti. Si fanno già i primi nomi
martedì 20 ottobre 2020
13.28
Con l'atto di proclamazione del sindaco e la vestizione con la fascia tricolore Corrado De Benedittis è finalmente salito a Palazzo di Città dando il via alla sua amministrazione.
Si attende ora che l'ufficio preposto proceda alla proclamazione degli eletti alla carica di consigliere comunale. I funzionari sono al lavoro anche per verificare i verbali delle singole sezioni elettorali, alla luce anche di alcune richieste di verifica provenienti da candidati rimasti provvisoriamente fuori dalla seppur ufficiosa attribuzione dei seggi. È il caso, ad esempio, della Lega che, qualora fossero confermati i dati sinora a nostra disposizione, rimarrebbe fuori dal consiglio comunale per soli otto voti. Ma anche di alcune liste che non hanno eletto consiglieri comunali ma che, comunque, hanno richiesto una verifica.
Verifica, inoltre, che potrebbe servire a valutare se effettivamente vi sia una posizione di assoluta parità di voti conseguiti tra gli esponenti di Italia Viva Pisicchio e Tarantini. Il TUEL recita testualmente : "In caso di parità di cifra individuale, sono proclamati eletti i candidati che precedono nell'ordine di lista". Pisicchio, dunque, la spunterebbe soltanto per una mera coincidenza. In questo caso un solo voto potrebbe essere fondamentale per l'elezione.
Non è ancora possibile avere una fotografia ufficiale del prossimo consiglio comunale. La composizione della giunta, infatti, potrebbe influire sull'elezione dei consiglieri comunali. Nei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, qualora il sindaco decidesse di nominare assessore qualcuno tra gli eletti, questi dovrebbero dimettersi dalla carica di consigliere comunale facendo dunque scattare il seggio al primo dei non eletti. Questo perché il consiglio comunale ha compito di controllo rispetto all'operato della giunta.
Da qualche giorno sono iniziate le consultazioni del sindaco con i vari partiti che lo hanno sostenuto permettendogli l'elezione. Incontri assembleari, anche con i componenti della "maggioranza allargata" e con i candidati sindaci Vito Bovino e Nico Longo che pubblicamente hanno dichiarato di sostenerlo.
La "rivoluzione gentile" di Corrado De Benedittis, dunque, prevede un confronto costante con i gruppi di riferimento e l'accantonamento del cosiddetto "Manuale Cencelli". Una rivoluzione che potrebbe concretizzarsi anche con il riconoscimento di un ruolo politico anche per chi, ormai rimasto fuori dai giochi, ha pubblicamente fornito il proprio sostegno. E sarebbe un atto doveroso. Se a questo, si aggiunge l'acclarata competenza professionale entrambi gli ex candidati alla carica di primo cittadino il percorso sembra essere obbligato.
La giunta di Corrado De Benedittis sarà composta, per stessa ammissione del primo cittadino, sì da politici ma con particolari doti "tecniche" da mettere al servizio della collettività. Ai partiti è stata richiesta una rosa di nomi e, negli ultimi giorni, alcuni nomi sono stati fatti.
Partiamo col dire che in giunta dovrebbero esserci 7 assessori, di cui almeno 3 donne (secondo quanto disposto dalla legge). Una di queste potrebbe essere l'architetto Antonella Varesano, eletta al consiglio comunale in quota Demos e fedelissima del sindaco. Gradita, inoltre, a parte della maggioranza sarebbe la dott.ssa Valentina Bove, già consigliera comunale nel comune di Corato e candidata alle ultime amministrative in "Rimettiamo in moto la città" con un lusinghiero risultato che tuttavia non le ha consentito l'elezione. La sua esperienza professionale nel settore del bilancio pubblico potrebbe essere un vantaggio per la sua nomina.
E si fanno sempre più insistenti le voci sulla nomina ad assessore e vicesindaco del coordinatore cittadino di Demos Beniamino Marcone e dell'ing. Antonio Diaferia, già impegnato a sostegno dell'ex sindaco Renato Bucci e aderente al progetto della Cap 70033. Si occuperebbe di sviluppo economico ed agricoltura.
Sembra, invece, sfumare l'idea di un assessorato per il giovane sociologo Felice Addario, sino a poco fa in pole position per la delega ai servizi sociali. Suo padre, Aldo Addario, è stato eletto nel Partito Democratico e questo elemento, oltre alla sua giovanissima età che significa inevitabilmente brevissima esperienza in un settore così strategico, potrebbe far propendere per una nomina diversa.
Della presenza di un "super assessore" esterno, probabilmente non di Corato, capace di intercettare e gestire fondi sovracomunali ha parlato spesso lo stesso sindaco non riferendo tuttavia alcun nome. Potrebbe essere la stessa persona alla quale sarà affidato l'assessorato ai lavori pubblici.
Per le politiche giovanili ed istruzione, invece, parrebbe che il sindaco abbia individuato due consiglieri delegati.
Se per la giunta, però, c'è ancora tempo per pensare, la priorità ora è individuare quel consigliere cui affidare la presidenza dell'assise cittadina. Con un sindaco al suo esordio a Palazzo di Città, affiancato da un numero ridottissimo di dirigenti, da un nuovo segretario generale e con personale ridotto al lumicino, e una maggioranza per grandissima parte composta da consiglieri al primissimo mandato è inevitabile che la scelta del presidente del consiglio ricada sugli eletti con maggiore esperienza.
La scelta dunque potrebbe ricadere su tre soli nomi: quello di Michele Arsale (Rimettiamo in moto la città), già consigliere comunale durante le amministrazioni Fiore e Perrone, Vito Bovino (candidato sindaco perdente ) e Valeria Mazzone (Italia in Comune). La scelta potrebbe ricadere sul consigliere Arsale, la cui esperienza potrebbe essere una garanzia per il corretto svolgimento delle sedute.
Ma siamo, come spesso accade, nell'alveo delle ipotesi. In politica, come è noto, le scelte possono cambiare repentinamente.
Si attende ora che l'ufficio preposto proceda alla proclamazione degli eletti alla carica di consigliere comunale. I funzionari sono al lavoro anche per verificare i verbali delle singole sezioni elettorali, alla luce anche di alcune richieste di verifica provenienti da candidati rimasti provvisoriamente fuori dalla seppur ufficiosa attribuzione dei seggi. È il caso, ad esempio, della Lega che, qualora fossero confermati i dati sinora a nostra disposizione, rimarrebbe fuori dal consiglio comunale per soli otto voti. Ma anche di alcune liste che non hanno eletto consiglieri comunali ma che, comunque, hanno richiesto una verifica.
Verifica, inoltre, che potrebbe servire a valutare se effettivamente vi sia una posizione di assoluta parità di voti conseguiti tra gli esponenti di Italia Viva Pisicchio e Tarantini. Il TUEL recita testualmente : "In caso di parità di cifra individuale, sono proclamati eletti i candidati che precedono nell'ordine di lista". Pisicchio, dunque, la spunterebbe soltanto per una mera coincidenza. In questo caso un solo voto potrebbe essere fondamentale per l'elezione.
Non è ancora possibile avere una fotografia ufficiale del prossimo consiglio comunale. La composizione della giunta, infatti, potrebbe influire sull'elezione dei consiglieri comunali. Nei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, qualora il sindaco decidesse di nominare assessore qualcuno tra gli eletti, questi dovrebbero dimettersi dalla carica di consigliere comunale facendo dunque scattare il seggio al primo dei non eletti. Questo perché il consiglio comunale ha compito di controllo rispetto all'operato della giunta.
Da qualche giorno sono iniziate le consultazioni del sindaco con i vari partiti che lo hanno sostenuto permettendogli l'elezione. Incontri assembleari, anche con i componenti della "maggioranza allargata" e con i candidati sindaci Vito Bovino e Nico Longo che pubblicamente hanno dichiarato di sostenerlo.
La "rivoluzione gentile" di Corrado De Benedittis, dunque, prevede un confronto costante con i gruppi di riferimento e l'accantonamento del cosiddetto "Manuale Cencelli". Una rivoluzione che potrebbe concretizzarsi anche con il riconoscimento di un ruolo politico anche per chi, ormai rimasto fuori dai giochi, ha pubblicamente fornito il proprio sostegno. E sarebbe un atto doveroso. Se a questo, si aggiunge l'acclarata competenza professionale entrambi gli ex candidati alla carica di primo cittadino il percorso sembra essere obbligato.
La giunta di Corrado De Benedittis sarà composta, per stessa ammissione del primo cittadino, sì da politici ma con particolari doti "tecniche" da mettere al servizio della collettività. Ai partiti è stata richiesta una rosa di nomi e, negli ultimi giorni, alcuni nomi sono stati fatti.
Partiamo col dire che in giunta dovrebbero esserci 7 assessori, di cui almeno 3 donne (secondo quanto disposto dalla legge). Una di queste potrebbe essere l'architetto Antonella Varesano, eletta al consiglio comunale in quota Demos e fedelissima del sindaco. Gradita, inoltre, a parte della maggioranza sarebbe la dott.ssa Valentina Bove, già consigliera comunale nel comune di Corato e candidata alle ultime amministrative in "Rimettiamo in moto la città" con un lusinghiero risultato che tuttavia non le ha consentito l'elezione. La sua esperienza professionale nel settore del bilancio pubblico potrebbe essere un vantaggio per la sua nomina.
E si fanno sempre più insistenti le voci sulla nomina ad assessore e vicesindaco del coordinatore cittadino di Demos Beniamino Marcone e dell'ing. Antonio Diaferia, già impegnato a sostegno dell'ex sindaco Renato Bucci e aderente al progetto della Cap 70033. Si occuperebbe di sviluppo economico ed agricoltura.
Sembra, invece, sfumare l'idea di un assessorato per il giovane sociologo Felice Addario, sino a poco fa in pole position per la delega ai servizi sociali. Suo padre, Aldo Addario, è stato eletto nel Partito Democratico e questo elemento, oltre alla sua giovanissima età che significa inevitabilmente brevissima esperienza in un settore così strategico, potrebbe far propendere per una nomina diversa.
Della presenza di un "super assessore" esterno, probabilmente non di Corato, capace di intercettare e gestire fondi sovracomunali ha parlato spesso lo stesso sindaco non riferendo tuttavia alcun nome. Potrebbe essere la stessa persona alla quale sarà affidato l'assessorato ai lavori pubblici.
Per le politiche giovanili ed istruzione, invece, parrebbe che il sindaco abbia individuato due consiglieri delegati.
Se per la giunta, però, c'è ancora tempo per pensare, la priorità ora è individuare quel consigliere cui affidare la presidenza dell'assise cittadina. Con un sindaco al suo esordio a Palazzo di Città, affiancato da un numero ridottissimo di dirigenti, da un nuovo segretario generale e con personale ridotto al lumicino, e una maggioranza per grandissima parte composta da consiglieri al primissimo mandato è inevitabile che la scelta del presidente del consiglio ricada sugli eletti con maggiore esperienza.
La scelta dunque potrebbe ricadere su tre soli nomi: quello di Michele Arsale (Rimettiamo in moto la città), già consigliere comunale durante le amministrazioni Fiore e Perrone, Vito Bovino (candidato sindaco perdente ) e Valeria Mazzone (Italia in Comune). La scelta potrebbe ricadere sul consigliere Arsale, la cui esperienza potrebbe essere una garanzia per il corretto svolgimento delle sedute.
Ma siamo, come spesso accade, nell'alveo delle ipotesi. In politica, come è noto, le scelte possono cambiare repentinamente.