Alberi di ciliegi al posto del pascolo in zona protetta, una denuncia
Sotto sequestro 40mila metri quadri di superficie
mercoledì 13 giugno 2018
13.34
I militari della Stazione Carabinieri Parco di Andria hanno portato a termine una specifica attività d'indagine scaturita a seguito di ripetuti controlli su alcune zone del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Sotto osservazione la località "Grassi-Caterina-Castrovillari" ove i militari hanno verificato che alcune aree in origine coperte da vegetazione spontanea tipica delle Murge (pseudo steppa del mediterraneo), sono state di recente oggetto di trasformazioni attraverso dissodamento, scarificatura e frantumazione meccanica delle rocce calcarei. Su parte di tale ampia superficie è stato altresì realizzazione abusivamente di un giovane ciliegeto.
L'area è risultata molteplicemente vincolata sotto il profilo paesaggistico essendo oltre che Parco, anche Zona di Protezione Speciale, Sito di Importanza Comunitaria e area a vincolo idrogeologico, nonché ricompresa nelle tutele del Piano Paesaggistico Regionale.
Nonostante la pregnante vincolistica ambientale, i lavori di trasformazione sono risultati sprovvisti dei prescritti titoli abilitativi contrastando così il divieto assoluto di trasformazione e distruzione di aree naturali pascolive categoricamente vietato dalle norme interne ed europee. Per questo l'intera superficie, oltre 40mila mq è stata posta sotto sequestro e il proprietario originario di Minervino Murge, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria di Trani.
Sotto osservazione la località "Grassi-Caterina-Castrovillari" ove i militari hanno verificato che alcune aree in origine coperte da vegetazione spontanea tipica delle Murge (pseudo steppa del mediterraneo), sono state di recente oggetto di trasformazioni attraverso dissodamento, scarificatura e frantumazione meccanica delle rocce calcarei. Su parte di tale ampia superficie è stato altresì realizzazione abusivamente di un giovane ciliegeto.
L'area è risultata molteplicemente vincolata sotto il profilo paesaggistico essendo oltre che Parco, anche Zona di Protezione Speciale, Sito di Importanza Comunitaria e area a vincolo idrogeologico, nonché ricompresa nelle tutele del Piano Paesaggistico Regionale.
Nonostante la pregnante vincolistica ambientale, i lavori di trasformazione sono risultati sprovvisti dei prescritti titoli abilitativi contrastando così il divieto assoluto di trasformazione e distruzione di aree naturali pascolive categoricamente vietato dalle norme interne ed europee. Per questo l'intera superficie, oltre 40mila mq è stata posta sotto sequestro e il proprietario originario di Minervino Murge, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria di Trani.