Agricoltura, traino dell'economia regionale
Il commento di Coldiretti al Rapporto Swimez 2017
mercoledì 8 novembre 2017
In Puglia aumentano del 6,2% i posti di lavoro in agricoltura, più del doppio dell'industria (2,9%) e il settore stacca di quasi 6 punti percentuali i servizi (0,4%), a conferma della vivacità dell'agricoltura pugliese, commenta Coldiretti Puglia riferendosi al Rapporto Svimez 2017 sull'economia del Mezzogiorno.
"L'agroalimentare pugliese si rivela il traino dell'economia regionale – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - perché offre formidabili occasioni di inserimento e imprenditorialità. Una dimostrazione della capacità dell'agricoltura di offrire prospettive di lavoro sia a chi vuole intraprendere con idee innovative sia a chi vuole trovare una occupazione anche temporanea. E' cresciuto, infatti, nel primo semestre del 2017 di un ulteriore 6,6% in Puglia il numero delle imprese agroalimentari under 35 sul totale delle aziende agricole, secondo i dati di Unioncamere, con 5544 giovani 'innovatori' che in agricoltura sono riusciti a rappresentare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri perché dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla crescita del Paese, ma anche una speranza rispetto ai tanti giovani costretti a cercare lavoro all'estero".
Nota dolente è il valore aggiunto del settore agricolo in Puglia, secondo il Rapporto Svimez 2017. "E' calato del 5,2% il valore aggiunto dell'agricoltura pugliese – commenta il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – soprattutto a cuasa delle calamità che già hanno falcidiato le campagne pugliesi nel 2016, determinando il calo della PLV agricola del 4,62% rispetto all'anno precedente. E i dati del 2017 non andranno certamente meglio, considerate gelate e nevicate d'inizio anno a cui è seguita la perdurante siccità nei mesi estivi. Ciononostante i giovani sono sempre più attratti dalle opportunità offerte dal settore agricolo, grazie anche al fatto che, a 15 anni dall'approvazione delle legge di orientamento in agricoltura, fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell'orto e i corsi di cucina in campagna, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili"
E' ragguardevole il valore delle principali filiere agroalimentari pugliesi, pari a 542.000.000 euro per la pasta e i prodotti da forno, 576.000.000 euro per quella olearia e 462.000.000 euro per la filiera vinicola e il pomodoro da industria, di cui la sola provincia di Foggia è leader – aggiunge Coldiretti Puglia - con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 190.000.000 euro.
Indiscussi i primati produttivi dell'agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali – conclude Coldiretti Puglia - di uva da tavola 68%, pomodoro 35%, ciliegie 30%, mandorle 35%, olive 35%, grano duro 21, carciofo 31%, mandorle 30% e uva da vino 14%.
"L'agroalimentare pugliese si rivela il traino dell'economia regionale – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - perché offre formidabili occasioni di inserimento e imprenditorialità. Una dimostrazione della capacità dell'agricoltura di offrire prospettive di lavoro sia a chi vuole intraprendere con idee innovative sia a chi vuole trovare una occupazione anche temporanea. E' cresciuto, infatti, nel primo semestre del 2017 di un ulteriore 6,6% in Puglia il numero delle imprese agroalimentari under 35 sul totale delle aziende agricole, secondo i dati di Unioncamere, con 5544 giovani 'innovatori' che in agricoltura sono riusciti a rappresentare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri perché dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla crescita del Paese, ma anche una speranza rispetto ai tanti giovani costretti a cercare lavoro all'estero".
Nota dolente è il valore aggiunto del settore agricolo in Puglia, secondo il Rapporto Svimez 2017. "E' calato del 5,2% il valore aggiunto dell'agricoltura pugliese – commenta il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – soprattutto a cuasa delle calamità che già hanno falcidiato le campagne pugliesi nel 2016, determinando il calo della PLV agricola del 4,62% rispetto all'anno precedente. E i dati del 2017 non andranno certamente meglio, considerate gelate e nevicate d'inizio anno a cui è seguita la perdurante siccità nei mesi estivi. Ciononostante i giovani sono sempre più attratti dalle opportunità offerte dal settore agricolo, grazie anche al fatto che, a 15 anni dall'approvazione delle legge di orientamento in agricoltura, fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell'orto e i corsi di cucina in campagna, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili"
E' ragguardevole il valore delle principali filiere agroalimentari pugliesi, pari a 542.000.000 euro per la pasta e i prodotti da forno, 576.000.000 euro per quella olearia e 462.000.000 euro per la filiera vinicola e il pomodoro da industria, di cui la sola provincia di Foggia è leader – aggiunge Coldiretti Puglia - con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 190.000.000 euro.
Indiscussi i primati produttivi dell'agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali – conclude Coldiretti Puglia - di uva da tavola 68%, pomodoro 35%, ciliegie 30%, mandorle 35%, olive 35%, grano duro 21, carciofo 31%, mandorle 30% e uva da vino 14%.