Addio alla monetina con il Castel del Monte
Oggi il voto dell'emendamento per l'eliminazione di monete da 1 e 2 centesimi
lunedì 22 maggio 2017
9.56
Dal 1 gennaio 2018 sparisce, insieme a quella da 2 centesimi, la monetina che ha reso orgogliosi gli andriesi e gli ammiratori de Castel del Monte. Questa la proposta avanzata dal Partito Democratico in un emendamento che mira a devolvere il risparmio derivante dallo stop al conio delle "piccole rosse", rinnegate anche dai distributori automatici, al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato. Di questo si discuterà oggi, lunedì 22 maggio.
Un po' di numeri: 4,5 centesimi spesi per ogni moneta da 1 centesimo e 5,2 per quelle da 2 centesimi, per una spesa annua di circa 20 milioni. Questi i costi delle piccole monetine. Un costo ingente che in alcuni Paesi è stato da tempo abolito: in Finlandia già nel 2002, contestualmente all'avvento della moneta unica, e due anni dopo in Olanda; per l'Irlanda si è atteso sino al 2010 e per il Belgio sino al 2014.
Anche questo caso, tuttavia, bisogna tenere in considerazione l'altro lato della... medaglia: non si sono fatti attendere i primi malumori espressi dalle associazioni dei consumatori, secondo le quali tale intervento andrebbe a penalizzare gli utenti finali a causa di arrotondamenti selvaggi e conseguenti rincari. Il compito stabilire i criteri dell'arrotondamento dei prezzi ai 5 centesimi più vicini spetterebbe al Ministero dell'Economia.
Un po' di numeri: 4,5 centesimi spesi per ogni moneta da 1 centesimo e 5,2 per quelle da 2 centesimi, per una spesa annua di circa 20 milioni. Questi i costi delle piccole monetine. Un costo ingente che in alcuni Paesi è stato da tempo abolito: in Finlandia già nel 2002, contestualmente all'avvento della moneta unica, e due anni dopo in Olanda; per l'Irlanda si è atteso sino al 2010 e per il Belgio sino al 2014.
Anche questo caso, tuttavia, bisogna tenere in considerazione l'altro lato della... medaglia: non si sono fatti attendere i primi malumori espressi dalle associazioni dei consumatori, secondo le quali tale intervento andrebbe a penalizzare gli utenti finali a causa di arrotondamenti selvaggi e conseguenti rincari. Il compito stabilire i criteri dell'arrotondamento dei prezzi ai 5 centesimi più vicini spetterebbe al Ministero dell'Economia.