50 anni fa lo schianto di un aereo sulle Murge tra Corato e Poggiorsini. Una tragedia dimenticata
27 persone morirono nell'impatto, che causò anche un incendio
domenica 30 ottobre 2022
8.14
Sono trascorsi 50 anni dall'incidente aereo avvenuto il 30 ottobre del 1972 nei cieli delle Murge tra Corato, Ruvo di Puglia e Poggiorsini. Il volo Ati (aero trasporti italiani) BM 327, effettuato con un Fokker F27-200 costruito nel 1966, era partito da Napoli intorno alle 20 e avrebbe dovuto raggiungere Bari per uno scalo, per poi proseguire verso Brindisi ma alle 20:40 il mezzo precipitò nell'agro coratino per cause mai definitivamente accertate. Nessuno sopravvisse: 27 i morti (24 passeggeri, fra cui un molfettese e quattro baresi, oltre ai 3 componenti dell'equipaggio).
L'impatto, in base a quanto ricostruito anche attraverso il ritrovamento dell'altimetro, avvenne a circa 450 metri di altitudine in una zona non lontana da alcune masserie e con ogni probabilità ad una velocità di 400 km orari. Lo schianto causò un incendio che fu letale anche per decine di capi di bestiame nei dintorni. Le indagini furono chiuse attribuendo quanto accaduto ad un errore di valutazione dei piloti sulla posizione dell'aereo anche se restano, a distanza di 50 anni, diversi interrogativi sulla dinamica dell'incidente, considerate le capcità e l'esperienza del comandante Giuseppe Cardone. Una tragedia dimenticata che però fece scalpore a quel tempo. Un evento luttuoso di cui rimangono poche testimonianze, su tutte una lapide posta in quei luoghi.
L'impatto, in base a quanto ricostruito anche attraverso il ritrovamento dell'altimetro, avvenne a circa 450 metri di altitudine in una zona non lontana da alcune masserie e con ogni probabilità ad una velocità di 400 km orari. Lo schianto causò un incendio che fu letale anche per decine di capi di bestiame nei dintorni. Le indagini furono chiuse attribuendo quanto accaduto ad un errore di valutazione dei piloti sulla posizione dell'aereo anche se restano, a distanza di 50 anni, diversi interrogativi sulla dinamica dell'incidente, considerate le capcità e l'esperienza del comandante Giuseppe Cardone. Una tragedia dimenticata che però fece scalpore a quel tempo. Un evento luttuoso di cui rimangono poche testimonianze, su tutte una lapide posta in quei luoghi.