12 luglio, una ferita che non si rimargina e l'abbraccio di un'intera comunità
A cinque anni dall'incidente ferroviario costato la vita a 23 persone
lunedì 12 luglio 2021
12 luglio. Si contano gli anni dall'indimenticabile tragedia che ha segnato il nostro territorio; si contano gli anni di dolore per le famiglie delle vittime e i sopravvissuti ancora in attesa di giustizia. Ma si conta anche l'assenza delle 23 persone strappate alla vita e all'affetto dei loro cari. Da quel 12 luglio 2016 sono passati cinque anni ma resta ancora una ferita che non si rimargina.
Un viaggio come tanti, su quella tratta che significava libertà e congiunzione, quotidianità e amicizia, trasformatosi in pochi istanti nel dramma di una tragedia. L'incidente ferroviario fra quei due treni della Ferrotramviaria, nelle campagne fra Corato e Andria, è costato la vita a 23 persone e ha riportato 52 feriti. Ma ad essere ancora feriti sono le famiglie, la comunità cittadina e l'intero territorio del nord barese.
Corato ha perso i suoi concittadini Luciano Caterino, il macchinista 37enne del convoglio proveniente da Corato, Francesco Ludovico Tedone, giovane studente 17enne appena rientrato da un anno di studio in Giappone.
Oggi il Comune di Corato e l'Associazione Francesco Ludovico Tedone presenteranno la realizzazione del progetto della cittadella dello sport, un sogno dedicato alla memoria di Francesco Tedone e delle 23 vittime della strage. Ci si unirà in silenzio sul piazzale della stazione per un momento di raccoglimento e per la deposizione della Corona di fiori e questa sera in Chiesa Matrice, don Giuseppe Lobascio presiederà la santa messa in ricordo di Francesco e Luciano. Già dal 10 luglio è in corso Komorebi, l'iniziativa con cui ogni anno l'associazione Francesco Ludovico Tedone mantiene viva la luce e l'entusiasmo di Francesco.
Oggi, friniscono ancora le cicale in questo 12 luglio che rappresenta per la nostra comunità il dolore e il ricordo, la fragilità e la forza, insieme a quella richiesta a gran voce di verità e giustizia e del diritto a poter viaggiare in sicurezza. Un dolore condiviso che diventa conforto e solidarietà e alimenta la speranza che mai possa più accadere una tragedia del genere.
Si continua a viaggiare sui treni della Bari-nord ma nel ricordo di una tragedia, e ci si sofferma sempre a volgere lo sguardo a quella targa apposta nel piazzale antistante alla stazione, dal 12 luglio 2017 intitolata alle vittime del disastro, segno della volontà di rinnovarne la memoria.
A coloro che hanno vissuto l'esperienza in prima persona, sopravvivendo al dramma non senza conseguenze, alle famiglie di tutte le vittime e ai familiari di Francesco Ludovico Tedone e Luciano Caterino, l'abbraccio immutato che unisce l'intera comunità.
Un viaggio come tanti, su quella tratta che significava libertà e congiunzione, quotidianità e amicizia, trasformatosi in pochi istanti nel dramma di una tragedia. L'incidente ferroviario fra quei due treni della Ferrotramviaria, nelle campagne fra Corato e Andria, è costato la vita a 23 persone e ha riportato 52 feriti. Ma ad essere ancora feriti sono le famiglie, la comunità cittadina e l'intero territorio del nord barese.
Corato ha perso i suoi concittadini Luciano Caterino, il macchinista 37enne del convoglio proveniente da Corato, Francesco Ludovico Tedone, giovane studente 17enne appena rientrato da un anno di studio in Giappone.
Oggi il Comune di Corato e l'Associazione Francesco Ludovico Tedone presenteranno la realizzazione del progetto della cittadella dello sport, un sogno dedicato alla memoria di Francesco Tedone e delle 23 vittime della strage. Ci si unirà in silenzio sul piazzale della stazione per un momento di raccoglimento e per la deposizione della Corona di fiori e questa sera in Chiesa Matrice, don Giuseppe Lobascio presiederà la santa messa in ricordo di Francesco e Luciano. Già dal 10 luglio è in corso Komorebi, l'iniziativa con cui ogni anno l'associazione Francesco Ludovico Tedone mantiene viva la luce e l'entusiasmo di Francesco.
Oggi, friniscono ancora le cicale in questo 12 luglio che rappresenta per la nostra comunità il dolore e il ricordo, la fragilità e la forza, insieme a quella richiesta a gran voce di verità e giustizia e del diritto a poter viaggiare in sicurezza. Un dolore condiviso che diventa conforto e solidarietà e alimenta la speranza che mai possa più accadere una tragedia del genere.
Si continua a viaggiare sui treni della Bari-nord ma nel ricordo di una tragedia, e ci si sofferma sempre a volgere lo sguardo a quella targa apposta nel piazzale antistante alla stazione, dal 12 luglio 2017 intitolata alle vittime del disastro, segno della volontà di rinnovarne la memoria.
A coloro che hanno vissuto l'esperienza in prima persona, sopravvivendo al dramma non senza conseguenze, alle famiglie di tutte le vittime e ai familiari di Francesco Ludovico Tedone e Luciano Caterino, l'abbraccio immutato che unisce l'intera comunità.