12 luglio, De Benedittis: «La memoria collettiva dev'essere una cosa viva»
Le parole del sindaco di Corato
venerdì 12 luglio 2024
20.30
«Abbiamo deposto, questa mattina, una corona di fiori alla memoria delle vittime del disastro ferroviario del 12 luglio 2016. Come tutti gli eventi istituzionali, anche questo era programmato già da mesi». Scrive così il sindaco Corrado De Benedittis.
«Alle 18,45, parteciperò alla Santa Messa in suffragio di Luciano Caterino, celebrazione voluta dal suo papà Francesco, che abbraccerò insieme ai familiari, presso la Parrocchia Incoronata, così come subito dopo andrò al Komorebi per salutare e abbracciare i familiari di Francesco Ludovico Tedone.
Qualche mese fa, ci siamo costituiti parte civile, come Comune di Corato, nel processo di appello. La sentenza di primo grado, che ovviamente rispettiamo, ha sostanzialmente scaricato sui lavoratori l'esclusiva responsabilità del disastro ferroviario.
Questa lettura degli eventi ha lasciato perplessi tanti e indignati molti. In secondo grado, si definirà la verità giudiziaria.
C'è però una verità di fatto:
«Alle 18,45, parteciperò alla Santa Messa in suffragio di Luciano Caterino, celebrazione voluta dal suo papà Francesco, che abbraccerò insieme ai familiari, presso la Parrocchia Incoronata, così come subito dopo andrò al Komorebi per salutare e abbracciare i familiari di Francesco Ludovico Tedone.
Qualche mese fa, ci siamo costituiti parte civile, come Comune di Corato, nel processo di appello. La sentenza di primo grado, che ovviamente rispettiamo, ha sostanzialmente scaricato sui lavoratori l'esclusiva responsabilità del disastro ferroviario.
Questa lettura degli eventi ha lasciato perplessi tanti e indignati molti. In secondo grado, si definirà la verità giudiziaria.
C'è però una verità di fatto:
- che ha visto morire ben 23 persone innocenti tra passeggeri e lavoratori, che non ritorneranno;
- che ci racconta di una linea ferroviaria, forse in regola, ma obsoleta, nonostante i tanti lavori di ammodernamento fatti sul tratto Ruvo/Bari, durati probabilmente troppi anni;
- che i disservizi sono ancora tanti per chi viaggia, a partire dai quotidiani ritardi;
- che ci sono opere infrastrutturali ancora da realizzare, come l'eliminazione dei passaggio a livello e penso ai gravissimi disagi che subiscono quotidianamente i concittadini di via Bagnatoio.