12 luglio, arriva la replica del sindaco De Benedittis

«L'istituzione di una giornata del ricordo appare prematura». Il primo cittadino chiarisce sull'evento di venerdì sera

mercoledì 10 luglio 2024 11.47
«Nel pieno rispetto della Memoria condivisa della comunità civile, il Comune di Corato deporrà, come ogni anno, una corona di fiori in ricordo delle vittime del tragico incidente ferroviario del 12 luglio 2016».

In merito ai recenti articoli apparsi sulle testate giornalistiche locali nell'approssimarsi della data del 12 luglio, anniversario del tragico incidente ferroviario, giunge una nota a firma del sindaco Corrado De Benedittis.

«L'Amministrazione comunale, sempre attenta alle richieste della famiglia Tedone, ha patrocinato la manifestazione "Komorebi" dedicata alla passione del caro Francesco per la cultura giapponese, con un contributo economico di € 8mila.

Impegnati nella ricerca di una giustizia giusta, il Sindaco Corrado De Benedittis e la Giunta comunale hanno deliberato la costituzione di parte civile del Comune di Corato, nel processo di appello in corso, relativo ad acclarare cause e responsabilità dell'incidente. L'istituzione di una giornata del ricordo appare prematura, sul piano socio culturale.

Si evidenzia, infatti, che l'istituzione di tali giornate è l'esito di una esigenza di consapevolezza proveniente dalle generazioni successive, allorché queste sono attraversate dal bisogno di conoscere e ricordare. Una giornata istituita da chi ha vissuto quegli eventi è destinata a tramontare con il passaggio generazionale.

Lo spettacolo di musica, previsto nel chiostro del Comune, nell'ambito di un autorevole festival, è un appuntamento che non impedisce nulla, alla stregua dei tanti eventi socio-ricreativi previsti, allo stesso modo, nei comuni limitrofi. Peraltro, si esibirà un giovane concittadino, che superata la drammatica traversata del Mediterraneo, ha avuto la forza intellettuale, psicologica e morale di dire di sì alla vita attraverso lo studio in Conservatorio e l'impegno quotidiano.

Oggi, c'è urgente bisogno di verità e trasparenza, più che di "rumorosi" e retorici silenzi, in cui spesso rischiano di confondersi vittime e responsabili».